Emanuele Franz: Reinhold Messner, ascoltarla mi fa ricordare un passo del filosofo Milarepa quando parlava degli “spiriti aerei delle altezze”, un passo bellissimo che mi ha colpito profondamente. Mi son chiesto se a seconda dell’altitudine vivano entità diverse. Lei ha percepito mai degli esseri diversi o degli ordini diversi?
Reinhold Messner: La gente ha parlato delle montagne sacre: anche l’Everest è una montagna sacra, tutta l’Himalaya era zona di montagne sacre, e loro vedevano sulle cime le piazze di danza degli dèi e per loro la dimensione divina e la dimensione naturale sono la stessa cosa. È chiaro che sull’Everest, sulla cima dell’Everest, le nubi fanno delle danze molto più vivaci rispetto alle danze che le nubi fanno nella pianura Padana… L’uomo ha visto il mondo con un occhio totalmente diverso, mentre noi vediamo il mondo con l’occhio dello scienziato, anche se non siamo scienziati, e vediamo sempre meno la dimensione mitica nella montagna.
Emanuele Franz: La solitudine, magari protratta nel tempo, può portare alla penetrazione di questa esperienza divina o anche qui dipende da “come” si è soli?
Reinhold Messner: La solitudine in città può essere molto più forte che su una grande montagna. L’essere soli in alta montagna è una cosa molto forte, perché sei veramente fuori dal mondo civilizzato. Essere soli. Però l’essere soli è un fatto da definire, mentre la solitudine è un fatto puramente individuale del tuo essere. Tu ti puoi sentire non da solo anche se sei da solo in una città, in una camera come questa che è quasi una cella di un car- cere (e se devi stare in un carcere per dieci anni è una situazione molto difficile). L’uomo è fatto per essere con altri, noi siamo esseri sociali, però è possibile tirarsi fuori, andare in solitaria su qualche cima; e poi dipende dalla tua situazione se sei capace di affrontare questo mondo del tutto solitario, dove non ci sono altri. Però puoi essere solo e sentire la solitudine come un peso, perché questo dipende tutto da te.
Emanuele Franz: Ci sono, immagino, dei fattori anche psicologici, come la solitudine e come la volontà, perché ci possono essere delle imprese ritenute impossibili, questo non solo nell’alpinismo, ma anche nelle grandi rivoluzioni scientifiche o artistiche. Prima che vengano compiute, sono considerate impossibili, anche se uno ha tutti i mezzi tecnici del mondo.
Reinhold Messner: Ma qui abbiamo un parallelismo, per cui nella scienza e nell’alpinismo lo sviluppo segue soltanto una premessa: “possibile” o “impossibile”. E ogni giovane nuova generazione tenta di rendere possibile quello che la generazione precedente ha definito impossibile. E così sarà anche nel domani, sia nella scienza che nell’alpinismo.. (…)
Emanuele Franz: Quindi è un atto irrazionale…
Reinhold Messner: Sì, è un atto irrazionale e per questo è molto interessante sapere che soltanto se tu metti un senso dentro e lo fai tu, tu dici “Io voglio salire per questa via su una cima”. È un fatto anche creativo, di trovare la linea giusta per andare e questo mette senso nella tua attività. Non c’è la necessità, è inutile salire le montagne. Noi alpinisti siamo “I conquistatori dell’inutile”, è un titolo di un libro di Lionel Terray, però nello stesso tempo chi riesce a dare senso alla sua attività va lontano. Chi non dà senso non va lontano, e così entriamo anche nella dimensione religiosa, perché la religione ti dà senso nella vita, ti aiuta a trovare il senso della vita. E in questo nostro caso, noi stessi diamo questo senso mentre, seguendo la religione, prendiamo questo senso da qualcheduno che l’ha messo, è una grande differenza.

Questo estratto dell’intervista allo scalatore ed esploratore Reinhold Messner, a cura di Emanuele Franz, è tratta dal libro:
Titolo: Dialoghi sull’Identità di Emanuele Franz
Con le interviste a: Noam Chomsky, Sua Santità il Dalai Lama, Aleksandr Dugin, Giulietto Chiesa, Diego Fusaro, Alain de Benoist, Vittorio Sgarbi, Reinhold Messner, Antonino Zichichi, Piergiorgio Odifreddi, Marcello Veneziani, Massimo Fini, Angelo Branduardi, Vito Mancuso, Guido Tonelli, Mauro Mazza, Urgyen Norbu Rimpoche, Hivshu Robert E. Peary II, Franco Cardini
Editore: Audax Editrice (www.audaxeditrice.com)
Pagine: 214
Dorso: 15,12 mm
Formato: 14,8×21 cm (A5)
Codice ISBN: 978-88-96144-94-7 Prezzo di copertina: 25 euro
Data di pubblicazione: 18 marzo 2024
Per consultare l’intervista integrale è possibile acquistare il libro al seguente link: https://www.amazon.it/dp/8896144949
